Claudio CRAVERO
Claudio Cravero grafico pubblicitario per oltre 40 anni e fotografo dagli anni ’70.
1981/1992 è tra i fondatori del FANTEATRO e per 11 anni abbina attività recitativa e fotografia
1998/2002 è tra i fondatori di FINE spazio no-profit dedicato ai nuovi fotografi
2012 apre HANGARstudio, spazio fotografico polivalente per eventi d’arte,
esposizioni e incontri con artisti
2014 è tra i fondatori di ACCAatelier, Associazione Culturale che organizza
l’apertura al pubblico degli atelier d’arte torinesi
2021 è il promotore del CORTILE delle ARTI,
collettivo che comprende sette atelier e una galleria d’arte
Per 4 anni insegna materia fotografica in un laboratorio per disabili
e ora nelle scuole superiori
Ha esposto in Italia, Francia, Portogallo, Repubblica Ceca, Scozia, Argentina e USA
Da 2015 si propone come fotografo volontario per ONG/onlus che lo hanno portato
in Bangladesh, Burkina Faso, Ciad, India, Togo, Ucraina e Uganda.
Tra i vari progetti fotografici:
“Tracce” archeologia urbana del contemporaneo
“Atti ritratti" documentazione dell’attività negli atelier d’artista
“Fantasmi” immagini fantasmatiche nei luoghi del nostro vivere
"La grande bouffe” riflessione e condanna del potere che manipola l'informazione
”History of Violence” una serie di messe in scena
che denunciano la violenza tra le mura di casa
“Interferenze” icòne dell'arte rielaborate tramite una pittura chimica su carta fotografica
“Nudi” un’indagine foto/psicologica che indaga l’espressione di fronte alla propria nudità
“in/VISIBILI” due realtà a confronto,
extracomunitari afgani integrati nella nostra società e senzatetto emarginati
“il muro” l’incomunicabilità che sopraggiunge in un rapporto di coppia
“Madre” installazione fotografica dedicata alla madre artista autodidatta,
posizionata per un anno in un bosco
“Babis” migranti italiani a Marsiglia, dal ‘900 ai millennials
“Margini ucraini” famiglie indigenti nel cuore dell’Ucraina
> “Visagi” ritratti di un paese che cambia
“Paese che vai…” ritratti degli ultimi contadini di un paese
Influenzato dalle sue esperienze teatrali, i progetti fotografici di Cravero
prendono avvio da un canovaccio che si sviluppa in itinere,
un percorso sempre aperto a scarti e deviazioni
determinato dal luogo o dall’incontro umano dell’occasione.
La presenza della luce naturale è la costante di tutti i suoi lavori.
Una luce che rimanda ai classici della pittura
e al cinema di David Lynch e David Cronenberg,
punti di partenza della sua in/formazione.